GRIMANI A GRAZ - articolo di Sabrina Arosio - Il Cittadino 02-02-2006
Password: un progetto che apre le porte del mondo. Nato come una scommessa via Internet ha raccolto artisti di tutto il mondo per una singolare esperienza itinerante di arte e poesia telematica. E la monzese Maria Luisa Grimani, con i suoi lavori e la sua filosofia artistica, rientra nel gruppo di protagonisti, una quarantina in tutto tra pittori e poeti, attualmente in mostra a Graz, ma successivamente in viaggio per tutto il globo. “E’ un’esperienza davvero entusiasmante –spiega l’artista- che non si conclude con questo evento espositivo in Austria, ma è destinata a proseguire e a modificarsi dinamicamente grazie alle molteplici possibilità creative offerte dalle nuove tecnologie”. Tutto è nato nel 2004, quando la Grimani, che da tempo sta raccogliendo tutte le sue ricerche sulla poesia visiva in una serie di libri d’artista, ha deciso di mettere in rete, sul suo sito www.marialuisagrimani.it, tre lavori: Storie di Scacchi, Il testo poetico come immagine e il giardino dei segni. Il web ha dato vita a un processo di meravigliosa sinergia. “Il giovane poeta Paulo de Toledo ha visto questi lavori e ha deciso di tradurne uno in portoghese, dedicando poi un articolo all’artista monzese sulla rivista letteraria Criterio. Contemporaneamente –prosegue la Grimani- sono andata a visitare una collettiva all’Istituto di Cultura Austriaco a Milano e lì mi sono imbattuta in Heidi Inffeld, una pittrice e scultrice austriaca che ha avuto l’idea di mettere in contatto artisti e poeti che potessero interagire per via telematica e creare lavori dinamici. I pittori avrebbero potuto prendere spunto dai poeti e i lavori prodotti avrebbero potuto anche essere modificati in itinere per creare una sorte di arte collettiva. Insieme al rettore dell’università di architettura di Graz, Friedrich Moser, Password ha così preso vita giorno dopo giorno, collegamento dopo collegamento”: Il progetto è stato accolto molto bene da Maria Luisa Grimani, che dal 1977 si occupa nei suoi lavori di tradurre in immagini la poesia. “Ognuno degli artisti partecipanti ha scelto un testo poetico su cui lavorare, sviluppando immagini e suggestioni grazie a programmi come Photoshop, che consente il trattamento di immagini in modo molto libero e tra l’altro permette di inserire testi in un tutt’uno armonico. Sono lavori complessi comunque, perché l’immagine e il testo devono coesistere in modo pressoché naturale” commenta l’artista. Tra tutte le opere prodotte e visionabili sul sito di Password (http://password.kultur.at) è stata fatta una selezione accurata successivamente montata su pannelli di alluminio facilmente trasportabili. Ora la mostra si trova all’aeroporto di Graz, ma successivamente si sposterà a Mexico City, Pechino, New York. Così i cinque pannelli realizzati da Maria Luisa Grimani gireranno praticamente tutto il mondo. “L’esperienza comunque continua perché tra gli artisti vi è un continuo scambio di e-mail –conclude l’artista monzese- E’ straordinario come i suoni dei diversi idiomi, i colori e le forme passano attraverso invisibili tracciati via internet creando una nuova “via dei canti” estesa all’intero pianeta”.